Summary: | Immaginare, ascoltare, fare domande, è come sappiamo, un’inclinazione naturale dei bambini. Una sorta di 'passione' che, talvolta, si blocca con l’avanzare della scolarizzazione. La progettualità formativa che segue le indicazioni metodologiche della philosophy for children bene si inserisce nel contesto di una relazione che si svolge in forma circolare e cooperativa. Essa, partendo dall’ascolto e dalla narrazione di storie, usa il cerchio come figura e luogo fisico della comunicazione dove prende corpo il dialogo a più voci. Richiamando la pratica filosofica del cerchio come metafora della narrazione, si è potuto dialogare intensamente e fare germogliare domande e desideri di conoscenza. In questa prospettiva, il coinvolgimento dei bambini è stato diretto ed immediato. Si ritrovano qui - coniugate insieme - l’attualità del metodo socratico dell’interrogare, del dialogare e l’intuizione platonica sulla impossibilità che nasca filosofia se prima non si è lungamente vissuto e discusso insieme.
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