Gesù continuatore di Giovanni. Studio storico-esegetico sulla relazione tra Gesù di Nazaret e Giovanni il Battista

L’enigma della relazione tra Gesù e Giovanni il Battista ha da sempre stimolato l’immaginazione storica degli studiosi, suscitando una varietà di ipotesi e valutazioni, spesso assai diverse. Ciò nonostante, tutti concordano su un punto: che, almeno nella sua fase maggiore in Galilea, il ministero di...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Adinolfi, Federico <1980>
Other Authors: Pesce, Mauro
Format: Doctoral Thesis
Language:it
Published: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 2014
Subjects:
Online Access:http://amsdottorato.unibo.it/6646/
Description
Summary:L’enigma della relazione tra Gesù e Giovanni il Battista ha da sempre stimolato l’immaginazione storica degli studiosi, suscitando una varietà di ipotesi e valutazioni, spesso assai diverse. Ciò nonostante, tutti concordano su un punto: che, almeno nella sua fase maggiore in Galilea, il ministero di Gesù fosse una realtà essenzialmente autonoma, diversa, originale e irriducibile rispetto alla missione di Giovanni. In controtendenza con questa “impostazione predefinita”, il presente studio sostiene la tesi secondo cui Gesù portò avanti la sua missione come intenzionale e programmatica prosecuzione dell’opera prematuramente interrotta di Giovanni. Nella prima parte, si esamina approfonditamente quale memoria della relazione sia conservata nelle fonti più antiche, cioè Q (qui analizzata con particolare attenzione) e Marco – a cui si aggiunge Matteo, che, in ragione dello stretto legame storico-sociologico con Q, offre un esempio illuminante di rinarrazione della memoria altamente originale eppure profondamente fedele. La conclusione è che la memoria più antica della relazione Gesù-Giovanni è profondamente segnata da aspetti di accordo, conformità e allineamento. Nella seconda parte si esaminano una serie di tradizioni che attestano che Gesù era percepito pubblicamente in relazione al Battista e che egli stesso condivideva e alimentava tale percezione riallacciandosi a lui in polemica con i suoi avversari, e dipingendolo come una figura di capitale importanza nella predicazione e nell’insegnamento a seguaci e discepoli. Infine, si argomenta l’esistenza di ampie e sostanziali aree di accordo tra i due a livello di escatologia, istruzioni etiche e programma sociale, missione penitenziale verso i peccatori e attività battesimale. L’ipotesi che Gesù portasse avanti l’attività riformatrice di Giovanni, in termini di una campagna purificatoria “penitenziale-battesimale-esorcistica” in preparazione dell’avvento di Dio, consente infine di armonizzare in modo soddisfacente i due aspetti più caratteristici dell’attività di Gesù (normalmente giustapposti, quando non contrapposti): escatologia e miracoli, il Gesù profeta e il Gesù taumaturgo. === Despite the remarkable variety of hypotheses advanced concerning the relationship between John and Jesus, scholars have always been at one in maintaining that – whatever the formative influence exerted by John – Jesus’ ministry was something essentially new, different, independent and original in respect to John’s activity. Departing from this universally assumed “default setting”, the present study argues the likelihood that Jesus rather conceived his task in terms of carrying forward John’s interrupted work towards the reform and renewal of Israel. Firstly, the oldest historical accounts, like Q (which receives special attention here) and Mark – to which one may also add Matthew’s creatively faithful development of “his” Q tradition – show extensive patterns of agreement, conformity and similarity between the two characters, a fact that, by itself, should give one pause regarding the adequacy of the standard “default setting”. Secondly, there is evidence enough in the tradition that Jesus was publicly perceived in relation to John, and that he himself shared and promoted this view as he used to link himself with John when arguing in public with his opponents, as well as he openly exalted John’s utmost significance both in his public preaching and in the more esoteric teaching to his disciples. Thirdly, there are substantial and extensive agreements between the two in terms of eschatological perspective, moral instructions, social program, commitment to the repentance of sinners, and baptismal practice as well. It seems that Jesus’ aim was to accomplish John’s very task of preparing a wholly purified, sanctified and socially restored people in preparation of God’s imminent coming in his kingdom. According to this proposal, healing and exorcisms were an integral part of this restorative, eschatologically minded and future oriented purification-campaign – thereby allowing for a more consistent and satisfying picture of the historical Jesus.