Mandeville e l'uomorismo del male minore

Questa ricerca propone una lettura comparata degli scritti di Bernard Mandeville. L'intento è di porre in relazione gli argomenti morali, etici e politici con le "gandi voci" dell'epoca: primi fra tutti Hobbes e Locke. L'impianto interpretativo è strutturato in modo da delin...

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Bibliographic Details
Main Author: Chiessi, Alessandro <1980>
Other Authors: Vincieri, Paolo
Format: Doctoral Thesis
Language:it
Published: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 2013
Subjects:
Online Access:http://amsdottorato.unibo.it/6135/
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spelling ndltd-unibo.it-oai-amsdottorato.cib.unibo.it-61352014-08-01T05:07:12Z Mandeville e l'uomorismo del male minore Mandeville and the lesser evil humorism Chiessi, Alessandro <1980> M-FIL/03 Filosofia morale Questa ricerca propone una lettura comparata degli scritti di Bernard Mandeville. L'intento è di porre in relazione gli argomenti morali, etici e politici con le "gandi voci" dell'epoca: primi fra tutti Hobbes e Locke. L'impianto interpretativo è strutturato in modo da delineare il metodo adottato nelle riflessioni filosofiche mandevilliane e da qui, mantenendo una divisione di piani, rintracciare i concetti di riferimento sia dal punto di vista metafico sia da quello ontologico. Si ritiene, allora, che il metodo basato sull'uomorismo, come forma oggettivante del fenomeno – sociale e non – porti alla definizione della nozione di natura umana a partire da una conzione di natura in sé corrotta metafisicamente. Ciò trova nel paradigma di "naturalismo fisiologico" un riferimento da cui muovere l'analisi antropologica e morale degli uomini in società. Un'indagine che rintraccia nell'"etica del male minore" un modello con cui valutare le scelte e le azioni in ambito collettivo e pubblico. La lettura dei vari testi, allora, mostra come la politica sia influenzata da questo modello nello strutturare istituzioni che stimolino la produzione e l'incremento della ricchezza, seppur questo non sia alla portata di tutti. La sperequazione economica, allora, a fronte di un benessere collettivo elevato appare come un "male minore". This research provides a comparative reading of the writings of Bernard Mandeville. The aim is to relate moral, ethic and political arguments to the “great thinkers” of his historical period: first of all, Hobbes and Locke. The epistemological framework is structured to draft the method utilized in Mandeville’s philosophical reflections and, from here, keeping a level division, to trace the main concepts in reference to booth metaphysical and ontological point of view. So the method based on humorism, as a form of objectifying phenomena – social and not social – leads to the definition of the notion of human nature from a conception of corrupt nature metaphysically in itself. This finds in the paradigm of “physiological naturalism” a reference by which the anthropological and moral analysis paints the picture of men in society. An inquiry that finds in the “ethics of lesser evil” a model by which it's possible to evaluate the choices and actions in collective and public fields. The reading of various texts, then, shows how the politics will be influenced by this model in structuring institutions that stimulate the production and the increase of wealth, although this is not for everyone. Economic inequality, then, creating a high collective well-being or benefits, appears as a "lesser evil". Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Vincieri, Paolo 2013-09-12 Doctoral Thesis PeerReviewed application/pdf it http://amsdottorato.unibo.it/6135/ info:eu-repo/semantics/openAccess
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Chiessi, Alessandro <1980>
Mandeville e l'uomorismo del male minore
description Questa ricerca propone una lettura comparata degli scritti di Bernard Mandeville. L'intento è di porre in relazione gli argomenti morali, etici e politici con le "gandi voci" dell'epoca: primi fra tutti Hobbes e Locke. L'impianto interpretativo è strutturato in modo da delineare il metodo adottato nelle riflessioni filosofiche mandevilliane e da qui, mantenendo una divisione di piani, rintracciare i concetti di riferimento sia dal punto di vista metafico sia da quello ontologico. Si ritiene, allora, che il metodo basato sull'uomorismo, come forma oggettivante del fenomeno – sociale e non – porti alla definizione della nozione di natura umana a partire da una conzione di natura in sé corrotta metafisicamente. Ciò trova nel paradigma di "naturalismo fisiologico" un riferimento da cui muovere l'analisi antropologica e morale degli uomini in società. Un'indagine che rintraccia nell'"etica del male minore" un modello con cui valutare le scelte e le azioni in ambito collettivo e pubblico. La lettura dei vari testi, allora, mostra come la politica sia influenzata da questo modello nello strutturare istituzioni che stimolino la produzione e l'incremento della ricchezza, seppur questo non sia alla portata di tutti. La sperequazione economica, allora, a fronte di un benessere collettivo elevato appare come un "male minore". === This research provides a comparative reading of the writings of Bernard Mandeville. The aim is to relate moral, ethic and political arguments to the “great thinkers” of his historical period: first of all, Hobbes and Locke. The epistemological framework is structured to draft the method utilized in Mandeville’s philosophical reflections and, from here, keeping a level division, to trace the main concepts in reference to booth metaphysical and ontological point of view. So the method based on humorism, as a form of objectifying phenomena – social and not social – leads to the definition of the notion of human nature from a conception of corrupt nature metaphysically in itself. This finds in the paradigm of “physiological naturalism” a reference by which the anthropological and moral analysis paints the picture of men in society. An inquiry that finds in the “ethics of lesser evil” a model by which it's possible to evaluate the choices and actions in collective and public fields. The reading of various texts, then, shows how the politics will be influenced by this model in structuring institutions that stimulate the production and the increase of wealth, although this is not for everyone. Economic inequality, then, creating a high collective well-being or benefits, appears as a "lesser evil".
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