Summary: | L’interesse di viaggiatori e artisti per l’anfiteatro di Capua antica è documentato già a partire dal Cinquecento. Furono, tuttavia, i “pittori viaggianti” lungo gli itinerari del Grand Tour, spesso al seguito di facoltosi committenti di diverse nazionalità, a inaugurare la fortuna critica e iconografica del più importante dei monumenti dell’Altera Roma, facendone uno dei topoi del repertorio visivo e letterario del viaggio da Roma a Napoli. Il presente contributo ha ad oggetto le rappresentazioni dell’anfiteatro – dipinti, disegni e incisioni conservati in raccolte museali, biblioteche e collezioni private – che testimoniano il passaggio per l’antica Capua di numerosi artisti provenienti da tutta Europa, tra la seconda metà del Settecento e i primi decenni del secolo successivo, richiamati soprattutto dal potere evocativo del “colosso” capuano. Tali opere, spesso eseguite d’après nature, ci restituiscono, in una pluralità di interpretazioni, efficaci immagini di come si presentava il monumento al passaggio dei viaggiatori, documentandone anche lo stato di conservazione e alcuni dei primi interventi di tutela da parte delle autorità del tempo.
The interest of travellers and artists regarding the amphitheatre of the ancient Capua had already been documented since the sixteenth century. Nonetheless, “travelling painters” of the Grand Tour, often accompanying wealthy patrons from different countries, were the ones who first made the most important monuments of the Altera Roma widely known. Indeed, they rendered the ancient amphitheatre one of the topoi of the visual and literary repertoire of the journey from Rome to Naples. The aim of this article is to analyse representations of the amphitheatre comprising, paintings, sketches and engravings housed in museums, libraries and private collections. Said representations bear witness to visits made by numerous artists from throughout Europe to the ancient Capua during the second half of the eighteenth century and the first decades of the nineteenth century. These travellers were especially inspired by these ruins, which evoked the lure of one of the wealthiest, most powerful cities in antiquity. These works, often painted or drawn d’après nature, offer us, through various interpretations, effective images of how the monument appeared to travellers. They also document its state of conservation and the first protective measures implemented by the authorities of that time.
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