Summary: | Il contributo illustra i primi risultati di una ricerca avviata nel massiccio della Majella, finalizzata a identificare paesaggi agro-silvo-pastorali fossili e a chiarire le relazioni tra la pastorizia e le altre forme dell’economia montana locale (agricoltura stagionale, sfruttamento delle risorse boschive, cava e lavorazione della pietra etc.). Fonti scritte, reperti archeologici e indicatori materiali (l’articolazione dei tratturi e dei sentieri minori, le grotte e i ripari sottoroccia, i complessi agro-pastorali, le scritte dei pastori) contribuiscono a delineare il paesaggio pastorale nei suoi elementi qualificanti e nel suo spessore storico, dalla preistoria all’età moderna. Nelle regioni appenniniche il pastoralismo è una complessa strategia produttiva che si esplica principalmente secondo due distinte modalità: transumanza a lungo raggio e spostamenti stagionali da monte a valle e viceversa (“monticazione”). La pastorizia per la fertilità del terreno e per la posizione riparata, o in campi aperti. Queste attività hanno lasciato tracce che possono essere identifi cate usando la remote sensing analysis e adottando un approccio etnoarcheologico. La ricerca, oltre ad affrontare questioni metodologiche, si propone di definire il concetto di marginalità generalmente attribuito alla montagna. I condizionamenti ambientali hanno determinato forme di adattamento che si sono tradotte in positive integrazioni economiche per lo sviluppo del territorio.
The paper presents the first results of a study initiated in the Majella massif which aims to identify fossil agro-forestry-pastoral landscapes and to clarify the relationship between grazing and the other forms of the local mountain economy (subsistence farming, exploitation of wooden resources, quarrying and stone working etc). Written sources, archaeological evidences and material indicators (the articulation of sheep tracks and minor paths, caves and rock shelters, agro-pastoral complexes, the writings of shepherds) contribute towards outlining the pastoral landscape in its qualifying aspects and in its historical depth, from prehistory to the modern age. In the Apennines Mountains pastoral farming is a complex production strategy which is expressed in two different ways: long range transhumance and vertical shifts (“monticazione”). Pastoralism has been often paired with seasonal agricultural practices implemented in small areas, selected for their soil fertility and sheltered position, or in open fields. These activities left traces that may be identified using remote sensing analysis and applying an ethnoarchaeological approach. This piece of research, in addition to addressing methodological issues, aims to define the concept of marginality generally attributed to the mountain. Environmental conditioning has determined forms of adaptation which have given rise to economic integrations that have proved to be positive for the development of the territory.
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