Summary: | L’esordio letterario dell’autore di origini libiche Hisham Matar, In the Country of Men(2006), appartiene a un corpus letterario diasporico e transnazionale che non è stato ancora adeguatamente approfondito nell’ambito della critica postcoloniale italiana. Il romanzo di Matar, ambientato in Libia nel 1979, durante il regime di Gheddafi, non presenta un confronto diretto con le eredità storiche e culturali del colonialismoitaliano nel Paese; vi sono, tuttavia, alcune peculiarità tematiche che − contrariamente aquanto sostenuto dalla critica accademica che fino a oggi si è occupata del testo −meritano di essere analizzate nell’ambito della storia coloniale e postcoloniale dellaLibia.Tra queste, spicca la descrizione del sito archeologico, ubicato in territorio libico,di Leptis Magna: il protagonista del romanzo, Suleiman, e il docente universitario UstathRashid collaborano efficacemente nella decostruzione delle storiografie nazionaliste chehanno inteso occuparsi anche del passato remoto della regione libica, ovvero della suaappartenenza all’impero romano. Ciò che Suleman e Ustath Rashid portano alla luce è un’eredità traumatica−pertinente tanto all’epoca di Settimio Severo e al colonialismo italiano, quanto alregime nazionalista postcoloniale di Gheddafi − che nessuna storiografia, coloniale onazionalista, è stata in grado di elaborare in modo compiutamente critico.
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