Summary: | Il presente contributo si propone di indagare quale sia la lingua franca usata nelle interazioni dall’Atalanta B.C., una delle squadre di Serie A dal più marcato profilo multietnico e multilinguistico. L’analisi qualitativa del corpus, costituito da interviste strutturate a calciatori e a membri dello staff, ha evidenziato la coesistenza di due lingue franche: l’italiano e l’inglese, aventi differenti funzioni. Inoltre, è emerso che la scelta della lingua franca dipende da due fattori: fattore contestuale e fattore personale. Il fattore personale è preponderante su quello contestuale, cosicché la lingua franca viene scelta non in base al luogo/contesto, ma in base agli interlocutori coinvolti – ad eccezione della partita, l’unico caso in cui il fattore personale non è determinante per la scelta della lingua franca (che è solo l’italiano). Infine, la lingua usata con determinate persone non è sempre la stessa, ma varia a seconda della presenza di altri interlocutori e delle lingue da questi conosciute, nel rispetto del criterio di comprensibilità.
Italian as lingua franca in a soccer team. The case of Atalanta Bergamasca Calcio
This paper aims to investigate the lingua franca used by Atalanta B.C., one of the teams in the Italian major league (Serie A) with the highest multiethnic and multilingual profile. The qualitative analysis of our corpus, consisting in structured interviews with soccer players and staff members, pointed out that there are two linguae francae, Italian and English, each one having a different function. Moreover, we found that the choice of the lingua franca depended on two factors: a contextual and a personal factor. The personal factor was stronger with respect to the contextual one, so the choice of the lingua franca depended on the parties involved, and not on the context – the only exception being the match, where the personal factor was not of decisive importance regarding the choice of the lingua franca (where only Italian was used). Finally, the rule “one person-one language” does not work if, in the interaction, there are people who do not understand the language, based on a criterion of mutual understanding.
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