Morphology, mobility and urban aesthetics
Per cogliere i problemi del centro storico di Bologna bisogna comprendere e avere ben presente un fatto strutturale ineludibile: la città è nata e cresciuta al piede delle colline, da subito fortemente acclivi e non suscettibili di un transito agevole. Questo per dire che Bologna è priva del tutto d...
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doaj-ed79977c3f374485b3648e9427d998012020-11-24T22:23:57ZengUniversity of BolognaIn_Bo2036-16022010-12-0111828310.6092/issn.2036-1602/21702054Morphology, mobility and urban aestheticsStefano Pezzoli0Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-RomagnaPer cogliere i problemi del centro storico di Bologna bisogna comprendere e avere ben presente un fatto strutturale ineludibile: la città è nata e cresciuta al piede delle colline, da subito fortemente acclivi e non suscettibili di un transito agevole. Questo per dire che Bologna è priva del tutto di una possibilità di percorso circolare attorno al nucleo storico (salvo ipotesi di tunnel) con precise conseguenze sul traffico veicolare. Ricordo che nel 1988 la questione urbana di Bologna e il piano del traffico vennero affidate dall’amministrazione comunale all’urbanista tedesco professor Bernard Winkler, sostenendo un’affinità con Monaco di Baviera, cosa del tutto inesatta sia sotto il profilo dimensionale che strutturale (la viabilità della città bavarese è assai facilitata dall’ampiezza delle strade), ma soprattutto per l’impossibilità per Bologna di una compiuta radialità, per la situazione che costringe i carichi di traffico da est a ovest a muoversi obbligatoriamente sui quadranti settentrionali.http://in_bo.unibo.it/article/view/2170 |
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Per cogliere i problemi del centro storico di Bologna bisogna comprendere e avere ben presente un fatto strutturale ineludibile: la città è nata e cresciuta al piede delle colline, da subito fortemente acclivi e non suscettibili di un transito agevole. Questo per dire che Bologna è priva del tutto di una possibilità di percorso circolare attorno al nucleo storico (salvo ipotesi di tunnel) con precise conseguenze sul traffico veicolare. Ricordo che nel 1988 la questione urbana di Bologna e il piano del traffico vennero affidate dall’amministrazione comunale all’urbanista tedesco professor Bernard Winkler, sostenendo un’affinità con Monaco di Baviera, cosa del tutto inesatta sia sotto il profilo dimensionale che strutturale (la viabilità della città bavarese è assai facilitata dall’ampiezza delle strade), ma soprattutto per l’impossibilità per Bologna di una compiuta radialità, per la situazione che costringe i carichi di traffico da est a ovest a muoversi obbligatoriamente sui quadranti settentrionali. |
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