Summary: | <p>In questo articolo dal taglio preminentemente clinico, l’autrice ci fa entrare nella stanza d’analisi conducendoci attraverso la terapia di un bambino di quattro anni e mezzo che presenta una diagnosi di “Disturbo Generalizzato dello Sviluppo”. Fin da subito è evidente l’impostazione dialogica fra materiale clinico e riflessioni personali dell’analista, impostazione che ha il grande pregio di permettere al lettore di seguire <em>in vivo </em>il progresso del lavoro terapeutico, attraverso una finestra sulla terapia e sui processi mentali dell’analista stesso.</p><p>Il processo terapeutico si dispiega in questo modo attraverso il racconto dei processi di cambiamento del mondo esterno e interno del bambino, che nel corso della terapia compie quasi una seconda nascita, un dischiudersi all’esterno attraverso un processo di strutturazione del Sé.</p>Di grande interesse risulta inoltre il rapporto con i genitori del bambino, che attraverso la terapia del proprio figlio, e un contatto diretto con la terapeuta per mezzo di sedute a frequenza quindicinale, operano loro stessi un processo di cambiamento, interiorizzando una funzione di rispecchiamento e significazione dei vissuti propri e del bambino, grazie all’identificazione con la terapeuta stessa. In tal senso, oltre che una pregevole narrazione clinica, questo lavoro presenta degli spunti di enorme interesse per quanto riguarda il lavoro con i genitori nelle terapie in età evolutiva, toccando importanti tematiche da un punto di vista clinico, che possono aprire delle utili riflessioni sulla genitorialità in generale.
|