LA TEORIA DELLA FOTOIONIZZAZIONE DI CHAPMAN IN ATMOSFERA NON ISOTERMA
Nello studio della ionizzazione negli strati alti dell'atmosfera,<br />cioè nella zona in cui è localizzata la ionosfera, si considera generalmente<br />come teoria fondamentale quella della fotoionizzazione formulata<br />da Chapman.<br />...
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Format: | Article |
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Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
1955-06-01
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Series: | Annals of Geophysics |
Online Access: | http://www.annalsofgeophysics.eu/index.php/annals/article/view/5663 |
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doaj-da52d0db7c684d64abf483a638ec9ccd2020-11-24T21:06:04ZengIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)Annals of Geophysics1593-52132037-416X1955-06-0181597310.4401/ag-5663LA TEORIA DELLA FOTOIONIZZAZIONE DI CHAPMAN IN ATMOSFERA NON ISOTERMAF. MARIANINello studio della ionizzazione negli strati alti dell'atmosfera,<br />cioè nella zona in cui è localizzata la ionosfera, si considera generalmente<br />come teoria fondamentale quella della fotoionizzazione formulata<br />da Chapman.<br />Tale teoria fu principalmente applicata al caso della formazione<br />dello st rato ionosferico che si forma intorno ai 100 km dal suolo,<br />strato E normale: in verità lo spessore dello strato E è assai piccolo,<br />pochi km, e perciò l'ipotesi della costanza della temperatura che la<br />teoria esplicitamente presuppone, almeno nell'intervallo di quote in<br />cui praticamente si manifesta la fotoionizzazione, si può ritenere sufficientemente<br />giustificata. In seguito la teoria di Chapman è stata applicata<br />senza modificazioni anche allo studio degli strati più alti,<br />strati Fi e F&lt;, il cui spessore è abbastanza grande perché, a priori,<br />l'ipotesi della costanza della temperatura nelle regioni interessate<br />possa ritenersi senz'altro valida. D'altra parte numerose osservazioni<br />sperimentali e considerazioni teoriche indicano una reale e sensibile<br />variazione di temperatura con la quota anche se poi numericamente<br />gli andamenti di essa o i singoli valori misurati risultano anche assai<br />diversi per i vari autori : sembra provato che la temperatura, almeno<br />fino ad una certa (piota, debba crescere più o meno rapidamente;<br />a quote superiori essa può però anche assumere un valore costante<br />ovvero tornare a decrescere.http://www.annalsofgeophysics.eu/index.php/annals/article/view/5663 |
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Nello studio della ionizzazione negli strati alti dell'atmosfera,<br />cioè nella zona in cui è localizzata la ionosfera, si considera generalmente<br />come teoria fondamentale quella della fotoionizzazione formulata<br />da Chapman.<br />Tale teoria fu principalmente applicata al caso della formazione<br />dello st rato ionosferico che si forma intorno ai 100 km dal suolo,<br />strato E normale: in verità lo spessore dello strato E è assai piccolo,<br />pochi km, e perciò l'ipotesi della costanza della temperatura che la<br />teoria esplicitamente presuppone, almeno nell'intervallo di quote in<br />cui praticamente si manifesta la fotoionizzazione, si può ritenere sufficientemente<br />giustificata. In seguito la teoria di Chapman è stata applicata<br />senza modificazioni anche allo studio degli strati più alti,<br />strati Fi e F&lt;, il cui spessore è abbastanza grande perché, a priori,<br />l'ipotesi della costanza della temperatura nelle regioni interessate<br />possa ritenersi senz'altro valida. D'altra parte numerose osservazioni<br />sperimentali e considerazioni teoriche indicano una reale e sensibile<br />variazione di temperatura con la quota anche se poi numericamente<br />gli andamenti di essa o i singoli valori misurati risultano anche assai<br />diversi per i vari autori : sembra provato che la temperatura, almeno<br />fino ad una certa (piota, debba crescere più o meno rapidamente;<br />a quote superiori essa può però anche assumere un valore costante<br />ovvero tornare a decrescere. |
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