Summary: | L’intervento riflette sull’utilizzo dell’etnografia visiva come sapere nomade (in senso fisico e riflessivo) per documentare il lavoro delle donne nell’agricoltura lombarda. Un sapere tecnico e antropologico che, durante le ricerche sul campo, parte dalle definizioni che le donne danno di sé per descrivere e raccontare le proprie esperienze professionali in relazione a contesti relazionali più ampi: la famiglia, il contesto geografico, abitativo, sociale e culturale. Lo strumento dell’intervista non strutturata dall’andamento biografico ha perciò proprio lo scopo di restituire quanto più possibile il punto di vista dell’intervistata e di consentire, nell’incontro riflessivo che si viene a creare, la costruzione di un archivio “vivo”.
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