The “Mostra del Quarantennio” and the Canon of Modern Art at the Venice Biennale in the Interwar Period

In 1935 the Venice Biennale organized an atypical exhibition commemorating its 40th anniversary. The “Mostra dei Quarant’anni” was mostly devoted to art from the Triveneto. Yet four rooms showed works by European artists who had exhibited in the Biennale, and were part of the collections of the Gall...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Laura Moure Cecchini
Format: Article
Language:English
Published: eum edizioni università di macerata 2016-12-01
Series:Il Capitale Culturale: Studies on the Value of Cultural Heritage
Online Access:http://riviste.unimc.it/index.php/cap-cult/article/view/1387
Description
Summary:In 1935 the Venice Biennale organized an atypical exhibition commemorating its 40th anniversary. The “Mostra dei Quarant’anni” was mostly devoted to art from the Triveneto. Yet four rooms showed works by European artists who had exhibited in the Biennale, and were part of the collections of the Gallerie d’Arte Moderna in Rome and Venice. The show refl ected on the evolution of modern art and of the Biennale between 1895 and 1935, exemplifying the aesthetic criteria of Italian public collections at the time. It included many artists that are still considered part of the modernist canon but most of them are now all but forgotten. It thus represents an optimal case study to analyze renegotiations of the artistic canon. Furthermore, the “Mostra” played a key role in re-defi ning the international role of Venice within fascist artistic organization. As the “Mostra” took place in the gap year between two Biennales and received little support from governmental institutions, it is generally overlooked in the literature on the period. Yet, on the basis of unpublished archival documentation and of the digital reconstruction of these rooms, this paper argues that the “Mostra dei Quarant’anni” is crucial for our understanding of the history of the Biennale and of the cultural policies of the fascist state. Nel 1935 la Biennale di Venezia ha organizzato una mostra atipica per commemorare il proprio 40° anniversario. La “Mostra dei Quarant’anni” era in gran parte dedicata all’arte dal Triveneto. Eppure quattro sale espongono opere di artisti europei che furono in mostra alla Biennale, e divennero parte delle collezioni della galleria d’Arte Moderna di Roma e Venezia. La Mostra rifl ette sull’evoluzione dell’arte moderna e della Biennale tra il 1895 e il 1935, esemplifi cando i criteri estetici adottati a quell’epoca in collezioni pubbliche italiane. Vengono esposti molti artisti ancora considerati parte del canone modernista. Essa rappresenta un caso di studio signifi cativo per analizzare la rinegoziazione del canone artistico. La Mostra, inoltre, ha giocato un ruolo chiave nella ridefi nizione del ruolo artistico internazionale di Venezia all’interno dell’organizzazione fascista. Poiché la Mostra ha avuto luogo durante l’anno di intervallo tra le due Biennali e ha ricevuto poco sostegno da parte delle istituzioni governative, è generalmente trascurata nella letteratura sul periodo. Tuttavia, sulla base di documentazione archivistica inedita e della ricostruzione digitale di queste sale internazionali, questo saggio sostiene che la “Mostra dei Quarant’anni” è fondamentale per la nostra comprensione della storia della Biennale e delle politiche culturali dello stato fascista.
ISSN:2039-2362