Summary: | Il paper si propone di investigare la possibilità e le potenzialità implicate in una lettura della raffigurazione –al contempo visiva e temporale – della Storia in Tabucchi nei termini di una visione filosoficamente ed eticamente impegnata del tempo storico (il rimorso), suggerendo la presenza di una retorica del perturbante come momento di contestazione del discorso storicista univoco, avanzando inoltre l’ipotesi operativa di una poetica dell’unheimlich quale momento di dissenso. Nello specifico, attingendo alla metafora concettuale di “inconscio ottico” teorizzata da Walter Benjamin ed esplicitandone la correlazione con la nozione di Reale lacaniano, l’analisi si concentrerà sulla lettura di alcune immagini e opere chiave della narrativa di Tabucchi (tra le altre Requiem, I volatili del Beato Angelico, Per Isabel) quali luoghi di emersione di un’ottica perturbante. In conclusione sarà messo in evidenza come tale configurazione retorica non solo caratterizzi la dimensione storica nella narrativa di Tabucchi, ma offri anche una possibile prospettiva da cui ripensare l’inquadramento storico dell’autore stesso.
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