Le scritture delle universitates meridionali. Produzione e conservazione
L’intervento presenta una classificazione empirica delle scritture prodotte e conservate dalle universitates dell’Italia meridionale tra basso Medioevo ed età moderna. Le categorie, mutuate dal linguaggio del tempo, sono tre: i privilegi (atti emanati dall’autorità regia, cittadina o feudale da cui...
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Università di Napoli Federico II
2008-12-01
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doaj-bc681b9ae3ad4240b4afd9254becc7422020-12-02T16:12:41ZdeuUniversità di Napoli Federico IIReti Medievali Rivista1593-22142008-12-019110.6092/1593-2214/1083430Le scritture delle universitates meridionali. Produzione e conservazioneFrancesco Senatore0Università degli Studi di Napoli Federico II L’intervento presenta una classificazione empirica delle scritture prodotte e conservate dalle universitates dell’Italia meridionale tra basso Medioevo ed età moderna. Le categorie, mutuate dal linguaggio del tempo, sono tre: i privilegi (atti emanati dall’autorità regia, cittadina o feudale da cui dipende l’universitas), le cautele (atti prodotti per l’universitas con effetti legali), le scritture (atti prodotti dall’universitas per la sua attività amministrativa). Soltanto gli atti della prima categoria, che pure non erano prodotti dall’universitas, furono conservati con cura e con efficacia. Esisteva un continuum documentario e politico tra autorità centrale e università, che non vanno contrapposte tra loro secondo lo schema centro/periferia. Ad esempio, la preminenza di un singolo o di una famiglia in un’universitas demaniale non può prescindere dal collegamento con la Corte regia. In appendice vengono pubblicati due documenti della città di Capua, demaniale: l’autentica giudiziaria di un libretto contenente i privilegi cittadini (1480); il privilegio di cittadinanza concesso da Capua a Antonio Carafa, conte di Rocca di Mondragone (1516). http://www.politics.unina.it/index.php/rm/article/view/4696MedioevoXV SecoloNapoliCapuaIstituzioni politicheComunità locali |
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L’intervento presenta una classificazione empirica delle scritture prodotte e conservate dalle universitates dell’Italia meridionale tra basso Medioevo ed età moderna. Le categorie, mutuate dal linguaggio del tempo, sono tre: i privilegi (atti emanati dall’autorità regia, cittadina o feudale da cui dipende l’universitas), le cautele (atti prodotti per l’universitas con effetti legali), le scritture (atti prodotti dall’universitas per la sua attività amministrativa). Soltanto gli atti della prima categoria, che pure non erano prodotti dall’universitas, furono conservati con cura e con efficacia. Esisteva un continuum documentario e politico tra autorità centrale e università, che non vanno contrapposte tra loro secondo lo schema centro/periferia. Ad esempio, la preminenza di un singolo o di una famiglia in un’universitas demaniale non può prescindere dal collegamento con la Corte regia. In appendice vengono pubblicati due documenti della città di Capua, demaniale: l’autentica giudiziaria di un libretto contenente i privilegi cittadini (1480); il privilegio di cittadinanza concesso da Capua a Antonio Carafa, conte di Rocca di Mondragone (1516).
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