«L'esercente industriale non scocci»: Mapping the tensions between commercial and Catholic exhibition in post-war Italy

Il presente articolo indaga il fenomeno dell’esercizio cinematografico cattolico, in rapporto a quello industriale. L’esercizio cattolico si è sviluppato in Italia sotto la pressione di severe regolamentazioni da parte del CCC, che ha stabilito linee guida su quali film fossero accettati dal Vatican...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Daniela Treveri Gennari
Format: Article
Language:Italian
Published: Università degli Studi di Milano 2018-07-01
Series:Schermi
Subjects:
Online Access:https://riviste.unimi.it/index.php/schermi/article/view/9586
Description
Summary:Il presente articolo indaga il fenomeno dell’esercizio cinematografico cattolico, in rapporto a quello industriale. L’esercizio cattolico si è sviluppato in Italia sotto la pressione di severe regolamentazioni da parte del CCC, che ha stabilito linee guida su quali film fossero accettati dal Vaticano e quindi potessero essere proiettati in sedi religiose, e dell’ACEC, il cui scopo era non solo garantire supporto legale e amministrativo al circuito degli esercizi cattolici, ma anche controllare le relazioni con il settore commerciale, promuovendo i valori cattolici attraverso la distribuzione di film selezionati. Se, in teoria, il circuito di sale parrocchiali funzionava come mezzo di diffusione di valori morali cattolici attraverso l’intrattenimento, la realtà dei fatti era molto diversa. Nella pratica, i cinema parrocchiali funzionavano come veri e propri esercizi commerciali, infrangendo anche numerose norme istituite negli accordi tra l’ACEC e l’Associazione generale italiana dello spettacolo (AGIS). L’articolo, dunque, restituisce la complessità dei rapporti tra istituzioni commerciali e religiose, e i suoi riflessi nelle relazioni tra gli interventi cinematografici dello Stato e della Chiesa. Catholic film exhibition developed in Italy under the tight regulations of the CCC, which issued guidelines about films acceptable by the Vatican and therefore allowed to be screened in religious venues; and the ACEC, which intended to guarantee legal and administrative support to the Catholic exhibition circuit, as well as guidance in its relationship with the commercial sector and promotion of Catholic values through distribution of appropriate films. If, in theory, the network of religious cinemas was meant to function as an educational vehicle to spread Catholic moral values across the country through entertainment, the reality was significantly different. In practice, parish venues often operated as commercial enterprises, infringing several of the strict protocols instructed by the complex agreements between ACEC and AGIS. Triangulating the Cattolici e il Cinema database with the sources from the «Bollettino dello Spettacolo» – the National Exhibitors Association trade journal – and the geovisualization of the many violations denounced across the country, this article offers a multifaceted picture on the relationship between State and Church, and several other commercial and religious institutions.
ISSN:2532-2486