Perché non possiamo non dirci tracciati: analisi ecclesiasticistica della pubblicità comportamentale on-line
Contributo sottoposto a valutazione SOMMARIO. 1. Introduzione – 2. Cos’è la pubblicità comportamentale – 3. Perché e come la normativa sulla protezione dei dati personali si applica alla pubblicità comportamentale – 4. Le informazioni idonee a rivelare le convinzioni religiose e filosofiche degli in...
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Università degli Studi di Milano
2012-12-01
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Series: | Stato, Chiese e Pluralismo Confessionale |
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doaj-add16eb454cb4741b00246857a9896362020-11-25T03:51:55ZitaUniversità degli Studi di MilanoStato, Chiese e Pluralismo Confessionale1971-85432012-12-010010.13130/1971-8543/26342360Perché non possiamo non dirci tracciati: analisi ecclesiasticistica della pubblicità comportamentale on-lineDario MorelliContributo sottoposto a valutazione SOMMARIO. 1. Introduzione – 2. Cos’è la pubblicità comportamentale – 3. Perché e come la normativa sulla protezione dei dati personali si applica alla pubblicità comportamentale – 4. Le informazioni idonee a rivelare le convinzioni religiose e filosofiche degli interessati nella normativa sulla protezione dei dati personali – 5. La pubblicità comportamentale che usa dati personali idonei a rivelare convinzioni religiose e filosofiche degli interessati e quella che usa dati personali comuni – 6. La pubblicità comportamentale sensibile (a contenuto di proselitismo e a contenuto commerciale) – 7. La pubblicità comportamentale comune (a contenuto di proselitismo e a contenuto commerciale) ABSTRACT: Il contributo si propone di evidenziare, anche alla luce della normativa italiana ed europea in materia di protezione dei dati personali, come le potenzialità comunicative e persuasive della c.d. pubblicità comportamentale on-line, se sfruttate per propagandare fedi o convinzioni di carattere religioso, possano consentire un formidabile balzo in avanti sul piano dell’esercizio effettivo delle libertà religiose garantite dall’art. 19 Cost., ma al tempo stesso rischino di innescare drammatici contrasti con la tutela d’interessi quali la riservatezza, la dignità umana e la stessa libertà religiosa dei cittadini/consumatori destinatari del messaggio. Partendo da una definizione di pubblicità comportamentale on-line che tenga conto sia delle pratiche di mercato più diffuse che delle analisi di derivazione europea ad oggi disponibili, e dopo aver esaminato le ragioni per cui tale forma di comunicazione è soggetta alla normativa in tema di privacy e quali siano in concreto le principali norme applicabili in Italia, anche in una prospettiva de jure condendo, si passerà alla disamina del diritto applicabile alla tutela dei dati personali idonei a rivelare le convinzioni religiose e filosofiche per approdare, infine, ad alcune proposte sulle specifiche soluzioni normative applicabili alle varie possibili forme di interazione tra la pubblicità comportamentale on-line e il fattore religioso inteso in senso lato.http://riviste.unimi.it/index.php/statoechiese/article/view/2634 |
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Contributo sottoposto a valutazione
SOMMARIO. 1. Introduzione – 2. Cos’è la pubblicità comportamentale – 3. Perché e come la normativa sulla protezione dei dati personali si applica alla pubblicità comportamentale – 4. Le informazioni idonee a rivelare le convinzioni religiose e filosofiche degli interessati nella normativa sulla protezione dei dati personali – 5. La pubblicità comportamentale che usa dati personali idonei a rivelare convinzioni religiose e filosofiche degli interessati e quella che usa dati personali comuni – 6. La pubblicità comportamentale sensibile (a contenuto di proselitismo e a contenuto commerciale) – 7. La pubblicità comportamentale comune (a contenuto di proselitismo e a contenuto commerciale)
ABSTRACT:
Il contributo si propone di evidenziare, anche alla luce della normativa italiana ed europea in materia di protezione dei dati personali, come le potenzialità comunicative e persuasive della c.d. pubblicità comportamentale on-line, se sfruttate per propagandare fedi o convinzioni di carattere religioso, possano consentire un formidabile balzo in avanti sul piano dell’esercizio effettivo delle libertà religiose garantite dall’art. 19 Cost., ma al tempo stesso rischino di innescare drammatici contrasti con la tutela d’interessi quali la riservatezza, la dignità umana e la stessa libertà religiosa dei cittadini/consumatori destinatari del messaggio.
Partendo da una definizione di pubblicità comportamentale on-line che tenga conto sia delle pratiche di mercato più diffuse che delle analisi di derivazione europea ad oggi disponibili, e dopo aver esaminato le ragioni per cui tale forma di comunicazione è soggetta alla normativa in tema di privacy e quali siano in concreto le principali norme applicabili in Italia, anche in una prospettiva de jure condendo, si passerà alla disamina del diritto applicabile alla tutela dei dati personali idonei a rivelare le convinzioni religiose e filosofiche per approdare, infine, ad alcune proposte sulle specifiche soluzioni normative applicabili alle varie possibili forme di interazione tra la pubblicità comportamentale on-line e il fattore religioso inteso in senso lato. |
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