ISBD and the Semantic Web

Le possibilità di integrazione tra ISBD e strumenti del web semantico sono esaminate attraverso il lavoro dei gruppi di studio creati dall'IFLA al fine di mappare i linguaggi di metadati usati dalle due realtà. Uno dei principali progetti di collaborazione, nato nel 2008, è dedicato ai rapporti...

Full description

Bibliographic Details
Main Authors: Mirna Willer, Gordon Dunsire, Boris Bosancic
Format: Article
Language:English
Published: EUM Edizioni Università di Macerata 2010-10-01
Series:JLIS.it
Subjects:
RDF
Online Access:https://www.jlis.it/article/view/4536
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spelling doaj-a83db60840534f238131d341337511f42020-11-24T21:35:46ZengEUM Edizioni Università di MacerataJLIS.it2038-53662038-10262010-10-011221323610.4403/jlis.it-45364454ISBD and the Semantic WebMirna Willer0Gordon DunsireBoris Bosancic1University of ZadarUniversity J.J. Strossmayer, OsijekLe possibilità di integrazione tra ISBD e strumenti del web semantico sono esaminate attraverso il lavoro dei gruppi di studio creati dall'IFLA al fine di mappare i linguaggi di metadati usati dalle due realtà. Uno dei principali progetti di collaborazione, nato nel 2008, è dedicato ai rapporti tra ISBD e XML. Uno specifico gruppo di lavoro ha deciso di mappare lo standard bibliografico direttamente con RDF/XML, di esprimere gli elementi di ISBD come proprietà e termini di RDF, i metadati come il Dublin Core Application Profile e il formato di uscita dei metadati come XSLT. Gli elementi di ISBD sono trattati nella struttura di RDF attraverso "triplette" soggetto – predicato – oggetto le quali, attraverso un Open Metadata Registry, sono legate ad un Uniform Resource Identifier (URI). Usare l'Application Profile di Dublin Core con ISBD facilita l'interscambio di metadati tra linguaggi usati nel Web, mentre le triplette, generate dalla mappatura con RDF, forniscono metadati controllati. Le basi di questa applicazione sono fornite da un Description Set Profile (DSP), che usa tag e qualificatori di contenuto, scelto attraverso una tavola preliminare di corrispondenze. Alcune biblioteche europee, come la British Library e la biblioteca universitaria di Mannheim, stanno sperimentando rispettivamente  l’adozione del set ISBD properties per rappresentare, in RDF/XML, i record della British National Bibliography (BNB) e per migliorare le potenzialità di ricerca dell’opac. In questo contesto RDF si candida a essere lo strumento più adatto al controllo bibliografico universale delle biblioteche del futuro.https://www.jlis.it/article/view/4536IFLAISBDnamespacesRDFSemantic web
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description Le possibilità di integrazione tra ISBD e strumenti del web semantico sono esaminate attraverso il lavoro dei gruppi di studio creati dall'IFLA al fine di mappare i linguaggi di metadati usati dalle due realtà. Uno dei principali progetti di collaborazione, nato nel 2008, è dedicato ai rapporti tra ISBD e XML. Uno specifico gruppo di lavoro ha deciso di mappare lo standard bibliografico direttamente con RDF/XML, di esprimere gli elementi di ISBD come proprietà e termini di RDF, i metadati come il Dublin Core Application Profile e il formato di uscita dei metadati come XSLT. Gli elementi di ISBD sono trattati nella struttura di RDF attraverso "triplette" soggetto – predicato – oggetto le quali, attraverso un Open Metadata Registry, sono legate ad un Uniform Resource Identifier (URI). Usare l'Application Profile di Dublin Core con ISBD facilita l'interscambio di metadati tra linguaggi usati nel Web, mentre le triplette, generate dalla mappatura con RDF, forniscono metadati controllati. Le basi di questa applicazione sono fornite da un Description Set Profile (DSP), che usa tag e qualificatori di contenuto, scelto attraverso una tavola preliminare di corrispondenze. Alcune biblioteche europee, come la British Library e la biblioteca universitaria di Mannheim, stanno sperimentando rispettivamente  l’adozione del set ISBD properties per rappresentare, in RDF/XML, i record della British National Bibliography (BNB) e per migliorare le potenzialità di ricerca dell’opac. In questo contesto RDF si candida a essere lo strumento più adatto al controllo bibliografico universale delle biblioteche del futuro.
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