La retorica della pena: quando le coincidenze fanno riflettere La rhétorique de la peine: quand les coïncidences font réfléchir The rhetoric of punishment: when coincidences make people think
Il presente articolo focalizza l’attenzione su due congiunture che si sono verificate nel corso del 2018 e che ispirano narrazioni della pena assimilabili ad una concezione retributiva. La prima circostanza è la riedizione – a quarant’anni di distanza dalla prima – dell’opera di Dario Melossi e Ma...
Main Author: | |
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Format: | Article |
Language: | English |
Published: |
Società Italiana di Vittimologia
2019-04-01
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Series: | Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza |
Subjects: | |
Online Access: | http://www.vittimologia.it/rivista/articolo_fanci_2019-01.pdf |
Summary: | Il presente articolo focalizza l’attenzione su due congiunture che si sono verificate nel corso del 2018 e che ispirano narrazioni della pena assimilabili ad una concezione retributiva.
La prima circostanza è la riedizione – a quarant’anni di distanza dalla prima – dell’opera di Dario Melossi e Massimo Pavarini Carcere e fabbrica, in cui l’analisi del rapporto tra pena e società presenta una istituzione penitenziaria che si conforma al modello di organizzazione sociale ed industriale. La seconda è la pubblicazione dei decreti di attuazione della delega contenuta nella legge n. 103/2017 che introducono modifiche all’ordinamento penitenziario, benché in una direzione che contrasta con l’orientamento emerso in occasione dei lavori degli Stati Generali dell’Esecuzione Penale, almeno nella misura in cui, sottolineando la necessità di investire sulla “responsabilizzazione” del detenuto, evidenziano la centralità del lavoro penitenziario, in particolar modo quello di pubblica utilità. Tali circostanze divengono occasione per condurre una riflessione sulle pratiche e sulle politiche penali nella società contemporanea sullo sfondo di una retorica della pena intesa come strumento di riparazione del danno arrecato alla società.
Résumé
Cet article concentre l'attention sur deux coïncidences observées en 2018 et qui rappellent les discours sur la peine assimilables au concept rétributif.
La première circonstance est la réédition - quarante ans après la première – du livre de Dario Melossi et Massimo Pavarini, Prison et fabrique, où l'analyse de la relation entre peine et société décrit une institution pénitentiaire conforme au modèle d'organisation sociale et industrielle. La seconde est la promulgation des décrets d'application de la loi déléguée n°103/2017 qui introduisent des modifications du système pénitentiaire, bien que dans une direction qui contraste avec l'orientation annoncée à l'occasion des travaux des États généraux de l'Exécution Pénale, au moins dans la mesure où, soulignant la nécessité d'investir dans la « responsabilisation » du détenu, ils mettent l'accent sur la centralité du travail d’intérêt général. Ces circonstances deviennent une opportunité pour réfléchir sur les pratiques et les politiques pénales de la société contemporaine dans le contexte d’une rhétorique de la peine destinée à servir d’instrument de réparation de torts causés à la société.
Abstract
This article concentrates on two coincidences that occurred during 2018 and which inspire penal discourses assimilable to a retributive concept.
The first circumstance is the re-edition - forty years after the first - of the work of Dario Melossi and Massimo Pavarini Prison and factory, in which the analysis of the relationship between punishment and society presents a penitentiary institution that conforms to the model of social and industrial organization. The second is the publication of the implementation decrees of the delegated law n. 103/2017 that modify Italian prison system, although in a direction that contrasts with the orientation emerged during the work of the General States of the Penal Execution, at least to the extent that, underlining the need to invest on the “responsabilization” of the convict, highlights the centrality of prison work, especially that one of public utility. These circumstances become an opportunity to reflect on practices and criminal policies in contemporary society against the background of a rhetoric of punishment intended as an instrument to repair the damage done to society.
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ISSN: | 1971-033X 1971-033X |