Summary: | Nell’ambito della discussione sulle potenzialità della lettura e dello studio letterario come strumento di alfabetizzazione nei diritti umani, il saggio intende proporre un’alternativa alle strategie di lettura proposte da Richard Rorty e Martha Nussbaum, le quali pongono l’accento sull’identificazione tra lettore e vittime. Prendendo a oggetto di analisi Un ricordo di Solferino, opera di Henry J. Dunant, il saggio esplora la possibilità di identificazione tra lettore e il volontario impegnato nella cura dei feriti e dei bisognosi, sostituendo all’empatia metaforica proposta da Rorty e Nussbaum un rapporto metonimico di contiguità. La sostituzione consente di superare la divisione lettore/vittima, che ripropone una relazione asimmetrica di potere tra l’Occidente e il resto del mondo, e avviare un discorso diretto a tutta l’umanità senza distinzione.
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