Summary: | La forte crescita delle neuroscienze ha suscitato anche in campo filosofico e critico-estetico un diffuso interesse per i risultati che esse hanno raggiunto. Per evitare gli opposti estremi di un sincretismo superficiale e di un rifiuto aprioristico, tuttavia, occorre riflettere sulle questioni teoriche e metodologiche che inevitabilmente emergono qualora si faccia riferimento alle categorie e ai metodi delle neuroscienze in ricerche rivolte alla letteratura. L’articolo cerca di offrire un contributo in questo senso. Attraverso l’osservazione di alcune ricerche neuroscientifiche e seguendo le riflessioni degli stessi neuroscienziati, si esamina il problema della correlazione e si delinea una posizione epistemologica che si colloca tra il monismo anomalo di Donald Davidson e il monismo nomologico. Infine, si formulano alcune ipotesi su ciò che le scienze e le discipline che riflettono sulla nostra esperienza, o sulla nostra psiche, possono auspicare dal rife- rimento alle neuroscienze. Per valutare la fecondità delle conclusioni e delle ipotesi delineate, successivamente, si proverà a leggere sulla loro base la Vita di Vittorio Alfieri.
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