Francescanesimo controverso. Aspetti conoscitivi agostiniani tra francescani e Nicola d’Autrecourt
Negli studi sul pensiero medievale la questione delle filosofie francescane si presenta come controversa a proposito della definizione di una essenza del pensiero francescano – in relazione alla figura di Francesco d’Assisi –, di temi di riflessione specifici e del rapporto con le tradizioni filosof...
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Università degli Studi di Milano
2018-07-01
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Series: | Doctor Virtualis |
Online Access: | https://riviste.unimi.it/index.php/DoctorVirtualis/article/view/10357 |
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doaj-82a435842ab144789410f93c8208a94c2020-11-25T03:50:16ZengUniversità degli Studi di MilanoDoctor Virtualis2035-73622018-07-0101410.13130/2035-7362/103578848Francescanesimo controverso. Aspetti conoscitivi agostiniani tra francescani e Nicola d’AutrecourtAmalia SalvestriniNegli studi sul pensiero medievale la questione delle filosofie francescane si presenta come controversa a proposito della definizione di una essenza del pensiero francescano – in relazione alla figura di Francesco d’Assisi –, di temi di riflessione specifici e del rapporto con le tradizioni filosofiche precedenti. Si tratta di un francescanesimo controverso pure all’interno di una stessa tradizione storiografica, come quella Neoscolastica, in cui studiosi come Gilson, Vignaux e Boehner ne hanno sottolineato il carattere prevalentemente agostiniano o aristotelico. Partendo dalla consapevolezza della problematicità della questione, il saggio si sofferma sui possibili caratteri comuni delle teorie della conoscenza in alcuni pensatori francescani tra XIII e XIV secolo, come Pietro Giovanni Olivi e Pietro Aureolo, a partire dai concetti di conversio, intentio e reflexio e dal loro rapporto con la tradizione agostiniana. Si delineano così teorie della conoscenza che privilegiano l’attività e l’immediatezza del conoscere, sia per la conoscenza diretta sia per quella riflessa. Infine, tali caratteri si possono cogliere pure in un autore non francescano ma secolare come Nicola di Autrecourt, la cui teoria della conoscenza ha fatto parlare di un internalismo vicino a quello delle correnti francescane del XIV secolo (Grelllard). In conclusione, se da una parte non si può ipostatizzare l’idea di caratteri comuni del pensiero francescano, dall’altra si può forse parlare di un comune universo discorsivo in cui la figura di Francesco d’Assisi mostra la propria portata filosofica nella storia. In the History of Medieval Philosophy’s studies, the question of Franciscan philosophies has been the subject of controversy concerning the definition of an essence of Franciscan thought, about the relationship with Francesco d’Assisi, of specific topics of reflection and relationship with the previous philosophical traditions. It is a controversial Franciscanism even within the same historiographical tradition, such as the Neo-Scholastic one, in which scholars such as Gilson, Vignaux and Boehner have emphasised its predominantly Augustinian or Aristotelian character. Starting from the awareness of the problematic nature of the issue, the essay focuses on the possible common peculiarities of the theories of knowledge in some Franciscan thinkers between the 13th and 14th centuries, such as Pietro Giovanni Olivi and Pietro Aureolo, starting from the concepts of conversio, intentio, reflexio and their relationship with the Augustinian tradition. Thus the theories of knowledge are delineated which privilege the activity and the immediacy of knowing, both for direct and reflected knowledge. Finally, these features can also be grasped in a non-Franciscan but secular author like Nicola di Autrecourt, whose theory of knowledge has made mention of a type of internalism close to that of the 14th century Franciscan movement (Grelllard). Therefore, in conclusion, while on the one hand the idea of common particularities of Franciscan thought can not be hypostatised, on the other hand we can perhaps speak of a common discursive universe in which the figure of Francesco d’Assisi shows his philosophical significance in history.https://riviste.unimi.it/index.php/DoctorVirtualis/article/view/10357 |
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Negli studi sul pensiero medievale la questione delle filosofie francescane si presenta come controversa a proposito della definizione di una essenza del pensiero francescano – in relazione alla figura di Francesco d’Assisi –, di temi di riflessione specifici e del rapporto con le tradizioni filosofiche precedenti.
Si tratta di un francescanesimo controverso pure all’interno di una stessa tradizione storiografica, come quella Neoscolastica, in cui studiosi come Gilson, Vignaux e Boehner ne hanno sottolineato il carattere prevalentemente agostiniano o aristotelico.
Partendo dalla consapevolezza della problematicità della questione, il saggio si sofferma sui possibili caratteri comuni delle teorie della conoscenza in alcuni pensatori francescani tra XIII e XIV secolo, come Pietro Giovanni Olivi e Pietro Aureolo, a partire dai concetti di conversio, intentio e reflexio e dal loro rapporto con la tradizione agostiniana.
Si delineano così teorie della conoscenza che privilegiano l’attività e l’immediatezza del conoscere, sia per la conoscenza diretta sia per quella riflessa.
Infine, tali caratteri si possono cogliere pure in un autore non francescano ma secolare come Nicola di Autrecourt, la cui teoria della conoscenza ha fatto parlare di un internalismo vicino a quello delle correnti francescane del XIV secolo (Grelllard). In conclusione, se da una parte non si può ipostatizzare l’idea di caratteri comuni del pensiero francescano, dall’altra si può forse parlare di un comune universo discorsivo in cui la figura di Francesco d’Assisi mostra la propria portata filosofica nella storia.
In the History of Medieval Philosophy’s studies, the question of Franciscan philosophies has been the subject of controversy concerning the definition of an essence of Franciscan thought, about the relationship with Francesco d’Assisi, of specific topics of reflection and relationship with the previous philosophical traditions.
It is a controversial Franciscanism even within the same historiographical tradition, such as the Neo-Scholastic one, in which scholars such as Gilson, Vignaux and Boehner have emphasised its predominantly Augustinian or Aristotelian character.
Starting from the awareness of the problematic nature of the issue, the essay focuses on the possible common peculiarities of the theories of knowledge in some Franciscan thinkers between the 13th and 14th centuries, such as Pietro Giovanni Olivi and Pietro Aureolo, starting from the concepts of conversio, intentio, reflexio and their relationship with the Augustinian tradition.
Thus the theories of knowledge are delineated which privilege the activity and the immediacy of knowing, both for direct and reflected knowledge.
Finally, these features can also be grasped in a non-Franciscan but secular author like Nicola di Autrecourt, whose theory of knowledge has made mention of a type of internalism close to that of the 14th century Franciscan movement (Grelllard). Therefore, in conclusion, while on the one hand the idea of common particularities of Franciscan thought can not be hypostatised, on the other hand we can perhaps speak of a common discursive universe in which the figure of Francesco d’Assisi shows his philosophical significance in history. |
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