La coscienza incarnata: come la materia diventa immaginazione
In questo articolo si sostiene la tesi che la coscienza non possa essere compresa in termini di cognizione, dal momento che quest’ultima rappresenta la capacità di risolvere problemi e non è congruente con le categorie psicologiche della soggettività, dell’emozione e della libertà di scelta. D’altr...
Main Author: | |
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Format: | Article |
Language: | English |
Published: |
PAGEPress Publications
2020-01-01
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Series: | Ricerca Psicoanalitica |
Subjects: | |
Online Access: | https://www.pagepress.org/socialsciences/rp/article/view/186 |
Summary: | In questo articolo si sostiene la tesi che la coscienza non possa essere compresa in termini di cognizione, dal momento che quest’ultima rappresenta la capacità di risolvere problemi e non è congruente con le categorie psicologiche della soggettività, dell’emozione e della libertà di scelta. D’altra parte l’autore rifugge anche da ogni teoria disincarnata della coscienza e propone, sulla scorta di Edelman, di considerare la coscienza come uno straordinario salto evolutivo che caratterizza la vita a partire dai vertebrati superiori in poi. Le parole, o meglio la coscienza narrativa, rappresentano per Lorenzini un veicolo che la coscienza può imboccare, dando luogo a conseguenze di ampia portata, ma non è con la grammatica e la sintassi che nasce la coscienza, bensì a livello primario, quando un individuo, segnato dall’esperienza personale, accede al valore metaforico delle percezioni. Da quel momento in poi ha luogo un nuovo tipo di evoluzione, o meglio l’evoluzione imbocca una nuova strada: quella dello sviluppo psicologico individuale, con tutte le conseguenze di cui siamo noi stessi espressione e testimoni allo stesso tempo.
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ISSN: | 1827-4625 2037-7851 |