Dal turismo alla residenza multilocale?

Il presente articolo analizza la situazione recente e le tendenze riguardanti le abitazioni permanenti e le seconde case nell’area delle Dolomiti Patrimonio UNESCO, situata nelle Alpi orientali italiane. I risultati mostrano innanzitutto che la popolazione residente non sta crescendo in modo omogene...

Full description

Bibliographic Details
Main Authors: Marianna Elmi, Manfred Perlik
Format: Article
Language:English
Published: Institut de Géographie Alpine 2015-02-01
Series:Revue de Géographie Alpine
Subjects:
Online Access:http://journals.openedition.org/rga/2600
Description
Summary:Il presente articolo analizza la situazione recente e le tendenze riguardanti le abitazioni permanenti e le seconde case nell’area delle Dolomiti Patrimonio UNESCO, situata nelle Alpi orientali italiane. I risultati mostrano innanzitutto che la popolazione residente non sta crescendo in modo omogeneo, ma piuttosto in modo selettivo nelle aree urbane e periurbane: ciò conferma precedenti ricerche riguardanti l'arco alpino ed evidenzia come siano in atto fenomeni di agglomerazione urbana. In secondo luogo, i risultati mostrano che, parallelamente a questi processi, si sta verificando un cambiamento nell’utilizzo delle seconde case, che segnala il passaggio da un’economia basata sulle esportazioni a una residenziale, nella quale le seconde case non sono più dedicate unicamente al settore turistico. In terzo luogo, l’area dolomitica non si presenta come uniforme: nonostante il processo di candidatura a sito UNESCO sia stato unico e abbia coinvolto le cinque province del territorio, i confini provinciali marcano significative differenze demografiche ed economiche. Ciò dimostra che lo sviluppo demografico è “path dependent”, ovvero è fortemente influenzato dai contesti istituzionali e normativi (governance territoriale). Pertanto, gli effetti di agglomerazione e le differenze istituzionali attuali stanno incidendo sulla trasformazione economica e demografica nelle Alpi in modo più deciso rispetto alle singole strategie messe in atto dai consorzi turistici o dalle imprese locali. Queste conclusioni portano a ricontestualizzare il nascente dibattito sui “nuovi migranti”, dimostrando che, da un lato le regioni con strutture economiche stabili guadagnando residenti permanenti, mentre le regioni con strutture in declino, benché offrano possibilità inedite ai nuovi abitanti, fino ad ora sembrano attirare prevalentemente abitanti multilocali.
ISSN:0035-1121
1760-7426