Indagine su un focolaio di tossinfezione da Salmonella enterica subsp. enterica serovar Hadar nella regione Abruzzo
E’ stato eseguito uno studio comparativo tra 22 ceppi di Salmonella Hadar isolati da soggetti coinvolti in un focolaio di tossinfezione alimentare in Abruzzo nel 2000 e 21 ceppi dello stesso sierotipo isolati da carni avicole e da feci umane in Abruzzo e Molise nel periodo 2000 e 2001. L’indagine av...
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Format: | Article |
Language: | English |
Published: |
Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise G. Caporale
2008-06-01
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Series: | Veterinaria Italiana |
Subjects: | |
Online Access: | http://www.izs.it/vet_italiana/2008/44_2/405.pdf |
Summary: | E’ stato eseguito uno studio comparativo tra 22 ceppi di Salmonella Hadar isolati da soggetti coinvolti in un focolaio di tossinfezione alimentare in Abruzzo nel 2000 e 21 ceppi dello stesso sierotipo isolati da carni avicole e da feci umane in Abruzzo e Molise nel periodo 2000 e 2001. L’indagine aveva come obiettivo di fornire una interpretazione epidemiologica del focolaio di tossinfezione alimentare determinando il grado di similarità tra i ceppi di Salmonella Hadar isolati dai soggetti coinvolti nel focolaio, quelli isolati da carne avicola, identificata ma non confermata come possibile fonte di infezione, e da altri campioni umani pervenuti in laboratorio. A tal fine sono state impiegate tecniche di caratterizzazione genotipica come pulsed-field gel electrophoresis (PFGE) e random amplified polymorphic DNA (RAPD) e sono stati determinati i pattern di resistenza agli antimicrobici. Dall’analisi in PFGE dei profili di restrizione ottenuti con XbaI e BlnI sono stati identificati 12 pulsotipi suddivisi in 3 gruppi. La RAPD non ha fornito indicazioni non riuscendo a discriminare i ceppi isolati dai soggetti con gastroenterite appartenenti al focolaio tossinfettivo. Il test di resistenza agli antimicrobici ha evidenziato pattern di resistenza multipla ma non sono stati identificati ceppi resistenti al Ciprofloxacin o altri Chinoloni testati. I ceppi aviari sono risultati resistenti all’acido nalidixico mentre solo il 31,8% di quelli umani ha presentato tale profilo. Da un’analisi combinata dei pattern di resistenza e dei pulsotipi sono stati identificati 4 profili di cui quello associato al focolaio è risultato non correlato agli altri presenti nello stesso periodo. E’ stata confermata la necessità di applicare un set di metodi di analisi differenti per garantire una migliore caratterizzazione e una maggiore capacità discriminante nell’identificazione delle possibili origini della contaminazione e stabilire correlazioni fra gli isolati. |
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ISSN: | 0505-401X 1828-1427 |