Summary: | Questo saggio offre un ritratto pragmatista del sé e dunque una descrizione che parte dalla premessa per cui il sé è anzitutto un attore sociale incarnato, situato, che possiede la capacità di un’effettiva autocritica. Così, oltre a evidenziare il ruolo dell’azione, l’autore sottolinea anche quello della socialità e della riflessività. A differenza di molti ritratti abbozzati da altri autori pragmatisti, quello presente cerca di rendere una più completa giustizia alla dimensione «interiore» della soggettività umana, soprattutto attraverso la costruzione dell’interiorità come riflessività (il rapporto del sé con se stesso)
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