Ecologia del lupo in provincia di Genova: distribuzione, consistenza della popolazione, alimentazione, impatto sulla zootecnia
Dal 1998 la Provincia di Genova ha promosso ricerche sull'ecologia del Lupo nel proprio territorio, riprendendo indagini che si erano interrotte nel 1995. Attraverso la raccolta e la mappatura dei segni di presenza su 15 transetti percorsi stagionalmente è stato individuato un areale in parte...
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Associazione Teriologica Italiana
2003-10-01
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Series: | Hystrix, the Italian Journal of Mammalogy |
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doaj-514efe7ec33e4f43af42c03dc5df6e6b2020-11-25T03:28:57ZengAssociazione Teriologica ItalianaHystrix, the Italian Journal of Mammalogy0394-19141825-52722003-10-0114010.4404/hystrix-14.0-4198Ecologia del lupo in provincia di Genova: distribuzione, consistenza della popolazione, alimentazione, impatto sulla zootecniaLaura SchenoneClaudio AristarchiAlberto MeriggiDal 1998 la Provincia di Genova ha promosso ricerche sull'ecologia del Lupo nel proprio territorio, riprendendo indagini che si erano interrotte nel 1995. Attraverso la raccolta e la mappatura dei segni di presenza su 15 transetti percorsi stagionalmente è stato individuato un areale in parte corrispondente al Parco naturale regionale dell'Aveto, mentre nelle zone occupate dal Lupo negli anni precedenti si riscontravano solo occasionali segni di presenza. Utilizzando il metodo della conta delle tracce su neve è stata rilevata la presenza di 5 individui. Nel 2000 due censimenti hanno permesso di individuare, rispettivamente, 3 e 2 individui. Le indagini sull'intero territorio provinciale del 2002 hanno ribadito come le aree di maggiore frequentazione continuino ad essere localizzate nel levante della provincia, in particolare nel gruppo del M. Aiona, mentre sullo spartiacque Aveto-Trebbia si registra una presenza più continua rispetto agli anni precedenti. I censimenti del gennaio 2003 hanno evidenziato la presenza di 5 lupi. Alcuni segni di presenza della specie sono stati osservati nell'area del M. Antola e nelle zone al confine tra le province di Alessandria e Piacenza, dove nei primi anni novanta si registrava una presenza stabile del Lupo. Nel settore di ponente della provincia, sono stati rilevati alcuni segni di presenza al confine con la provincia di Savona (passo del Faiallo) e un'unica interessante segnalazione presso i Piani di Praglia, al confine con il Parco piemontese delle Capanne di Marcarolo. L'analisi di 199 campioni di feci, raccolte dal 1998 al 2002, ha evidenziato una dieta basata principalmente su tre categorie: ungulati domestici (51,57%), ungulati selvatici (21,33%), altri vertebrati (10,67%). Relativamente consistente, nonostante le basse densità di queste specie nell'area frequentata dal Lupo, la frequenza percentuale di comparsa di Daino (4%) e Capriolo (5,33%). Il Cinghiale sembra essere poco utilizzato (12%) rispetto all'effettiva disponibilità. L'impatto della predazione del Lupo sulla zootecnia è stato determinato mediante la raccolta e l'analisi delle denunce di predazione sul bestiame, pervenute alla Provincia di Genova. Dal 1996 al 2002 sono 117 i capi denunciati come uccisi, feriti o dispersi; di questi, 32 sono stati risarciti in seguito ad accertamento tecnico. Nel 2002 si rileva un notevole incremento nel numero dei capi dispersi (56). Negli ultimi sette anni, le richieste di risarcimento per i danni al bestiame provengono esclusivamente da tre comuni (Borzonasca, S. Stefano d'Aveto, Ne), nell'area del Parco dell'Aveto. Grazie a tali risultati, Provincia di Genova ed Ente Parco hanno sottoscritto un protocollo d'intesa finalizzato a tutelare, nell'area del Parco, il Lupo e gli allevamenti locali, attraverso un fondo comune destinato ad un più congruo e tempestivo risarcimento dei danni, anche indotti, causati dal Lupo, promuovendo interventi di prevenzione e la prosecuzione delle iniziative di monitoraggio. http://www.italian-journal-of-mammalogy.it/article/view/4198 |
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Dal 1998 la Provincia di Genova ha promosso ricerche sull'ecologia del Lupo nel proprio territorio, riprendendo indagini che si erano interrotte nel 1995. Attraverso la raccolta e la mappatura dei segni di presenza su 15 transetti percorsi stagionalmente è stato individuato un areale in parte corrispondente al Parco naturale regionale dell'Aveto, mentre nelle zone occupate dal Lupo negli anni precedenti si riscontravano solo occasionali segni di presenza. Utilizzando il metodo della conta delle tracce su neve è stata rilevata la presenza di 5 individui. Nel 2000 due censimenti hanno permesso di individuare, rispettivamente, 3 e 2 individui. Le indagini sull'intero territorio provinciale del 2002 hanno ribadito come le aree di maggiore frequentazione continuino ad essere localizzate nel levante della provincia, in particolare nel gruppo del M. Aiona, mentre sullo spartiacque Aveto-Trebbia si registra una presenza più continua rispetto agli anni precedenti. I censimenti del gennaio 2003 hanno evidenziato la presenza di 5 lupi. Alcuni segni di presenza della specie sono stati osservati nell'area del M. Antola e nelle zone al confine tra le province di Alessandria e Piacenza, dove nei primi anni novanta si registrava una presenza stabile del Lupo. Nel settore di ponente della provincia, sono stati rilevati alcuni segni di presenza al confine con la provincia di Savona (passo del Faiallo) e un'unica interessante segnalazione presso i Piani di Praglia, al confine con il Parco piemontese delle Capanne di Marcarolo. L'analisi di 199 campioni di feci, raccolte dal 1998 al 2002, ha evidenziato una dieta basata principalmente su tre categorie: ungulati domestici (51,57%), ungulati selvatici (21,33%), altri vertebrati (10,67%). Relativamente consistente, nonostante le basse densità di queste specie nell'area frequentata dal Lupo, la frequenza percentuale di comparsa di Daino (4%) e Capriolo (5,33%). Il Cinghiale sembra essere poco utilizzato (12%) rispetto all'effettiva disponibilità. L'impatto della predazione del Lupo sulla zootecnia è stato determinato mediante la raccolta e l'analisi delle denunce di predazione sul bestiame, pervenute alla Provincia di Genova. Dal 1996 al 2002 sono 117 i capi denunciati come uccisi, feriti o dispersi; di questi, 32 sono stati risarciti in seguito ad accertamento tecnico. Nel 2002 si rileva un notevole incremento nel numero dei capi dispersi (56). Negli ultimi sette anni, le richieste di risarcimento per i danni al bestiame provengono esclusivamente da tre comuni (Borzonasca, S. Stefano d'Aveto, Ne), nell'area del Parco dell'Aveto. Grazie a tali risultati, Provincia di Genova ed Ente Parco hanno sottoscritto un protocollo d'intesa finalizzato a tutelare, nell'area del Parco, il Lupo e gli allevamenti locali, attraverso un fondo comune destinato ad un più congruo e tempestivo risarcimento dei danni, anche indotti, causati dal Lupo, promuovendo interventi di prevenzione e la prosecuzione delle iniziative di monitoraggio. |
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