Summary: | L'evoluzione del computer da strumento di calcolo a strumento di comunicazione ha determinato, nell'ingegneria informatica, l'attenzione agli aspetti di facilità e semplicità d'uso e l'adozione di un modello di progettazione centrato sull'utente. Questo processo di "semplificazione" delle procedure d'interazione si è modellato su un concetto di "trasparenza" dell'interfaccia, in cui il termine è inteso in senso contrario al suo uso comune: trasparente non è ciò che rende esplicito il funzionamento sottostante ma è ciò che può essere esplorato (in superficie) con facilità. In quest'evoluzione, il computer si è caratterizzato come artefatto che rende possibile un'interazione sia sul piano fisico/meccanico sia cognitivo. Il monitor, di conseguenza, è diventato uno spazio di senso all'interno del quale aspetti funzionali ed estetico/formali sono strettamente connessi. Queste sono le premesse per riflettere sull'usabilità, perché evidenziano come il concetto di "uso" (inteso in senso funzionale/operativo) non sia in grado di spiegare la complessità dell'interazione uomo-computer. L'usabilità, di conseguenza, per poter incidere sulla "relazione d'uso", non potrà occuparsi solo di questi aspetti funzionali/operativi. Attualmente, la riflessione sull'usabilità è strettamente connessa alla questione dell'accessibilità. Quest'ultimo concetto vuole essere il punto di avvio di una concezione di "design for all" inteso come possibilità di massimizzare l'aspetto di personalizzazione del contenuto e di adattabilità alla varietà dei modi di fruizione.
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