Salvo D'Angelo produttore europeo
Produttore dimenticato o spesso accusato di essere un avventuriero ambizioso e megalomane, Salvo D’Angelo fu piuttosto un imprenditore audace. In soli cinque anni (1947-1952) produsse una serie di capolavori come La terra trema, un film epico come Fabiola e la sua prima co-produzione francese, La b...
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Università degli Studi di Milano
2018-02-01
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doaj-3f3a678d23ad4ab9976c2ecdeecdcc8a2020-11-25T02:06:33ZitaUniversità degli Studi di MilanoSchermi2532-24862018-02-011210.13130/2532-2486/8536Salvo D'Angelo produttore europeoBarbara Corsi0University of Warwick Produttore dimenticato o spesso accusato di essere un avventuriero ambizioso e megalomane, Salvo D’Angelo fu piuttosto un imprenditore audace. In soli cinque anni (1947-1952) produsse una serie di capolavori come La terra trema, un film epico come Fabiola e la sua prima co-produzione francese, La bellezza del diavolo, dimostrando una precoce consapevolezza circa l’importanza dell’industria cinematografica europea rispetto ad altri produttori. Nonostante il successo di questi film, Universalia fallì – ma D’Angelo tenne segrete le ragioni del fallimento, per lealtà nei confronti dei suoi partner. Ruppe il suo silenzio solamente dopo il suo ritiro dalla produzione, quando rivendicò un ruolo di primo piano in Germania anno zero di Roberto Rossellini. La storia di Salvo D’Angelo rivela le differenze tra i bisogni e le ambizioni dell’industria cinematografica italiana e i modi in cui si tentò di rispondervi. Invece di supportare la produzione cinematografica, le politiche economiche del governo De Gasperi innescarono una catena di eventi, che, indipendentemente dal merito dei prodotti e dalle dinamiche del mercato, portarono fatalmente al fallimento dell’Universalia, colpita da "fuoco amico". Though often forgotten or considered to be a megalomaniac, ambitious adventurer, Salvo D’Angelo was in fact a very intrepid producer. In just five years (1947-1952) he produced a series of masterpieces including "La terra trema", an epic like "Fabiola", and the first official Italian-French coproduction, "La bellezza del diavolo", and he was evidently well-aware of the importance of the European film industry far before many other producers. Despite the success of these films, Universalia went bankrupt – though D’Angelo kept secret the reasons for this failure, out of loyalty to his partner. He then retired from film business and broke his silence later on, in order to claim his role as producer of "Germania anno zero" (Roberto Rossellini). The story of Salvo D’Angelo reveals the gap between needs and ambitions of the Italian film industry, and the way to fill it, during the postwar years. Rather than supporting film production, the economic policies of the De Gasperi government caused difficulties in securing finance and gave rise to the failure of Universalia, a victim of friendly fire. https://riviste.unimi.it/index.php/schermi/article/view/8536Italian cinemaCatholicismfilm productioncoproduction |
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Produttore dimenticato o spesso accusato di essere un avventuriero ambizioso e megalomane, Salvo D’Angelo fu piuttosto un imprenditore audace. In soli cinque anni (1947-1952) produsse una serie di capolavori come La terra trema, un film epico come Fabiola e la sua prima co-produzione francese, La bellezza del diavolo, dimostrando una precoce consapevolezza circa l’importanza dell’industria cinematografica europea rispetto ad altri produttori. Nonostante il successo di questi film, Universalia fallì – ma D’Angelo tenne segrete le ragioni del fallimento, per lealtà nei confronti dei suoi partner. Ruppe il suo silenzio solamente dopo il suo ritiro dalla produzione, quando rivendicò un ruolo di primo piano in Germania anno zero di Roberto Rossellini. La storia di Salvo D’Angelo rivela le differenze tra i bisogni e le ambizioni dell’industria cinematografica italiana e i modi in cui si tentò di rispondervi. Invece di supportare la produzione cinematografica, le politiche economiche del governo De Gasperi innescarono una catena di eventi, che, indipendentemente dal merito dei prodotti e dalle dinamiche del mercato, portarono fatalmente al fallimento dell’Universalia, colpita da "fuoco amico".
Though often forgotten or considered to be a megalomaniac, ambitious adventurer, Salvo D’Angelo was in fact a very intrepid producer. In just five years (1947-1952) he produced a series of masterpieces including "La terra trema", an epic like "Fabiola", and the first official Italian-French coproduction, "La bellezza del diavolo", and he was evidently well-aware of the importance of the European film industry far before many other producers. Despite the success of these films, Universalia went bankrupt – though D’Angelo kept secret the reasons for this failure, out of loyalty to his partner. He then retired from film business and broke his silence later on, in order to claim his role as producer of "Germania anno zero" (Roberto Rossellini). The story of Salvo D’Angelo reveals the gap between needs and ambitions of the Italian film industry, and the way to fill it, during the postwar years. Rather than supporting film production, the economic policies of the De Gasperi government caused difficulties in securing finance and gave rise to the failure of Universalia, a victim of friendly fire.
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