Summary: | È recente la pubblicazione di alcune schede lessicografiche dedicate a Dante a firma di Edoardo Sanguineti nel capitolo Documenti di un «dantomane» del mio saggio Dante «compagno di strada»: si tratta di documenti dattiloscritti risalenti alla seconda metà del secolo scorso e ai primi anni 2000, appunti presi dal poeta ligure in preparazione delle recensioni ai volumi del Grande Dizionario della Lingua Italiana (nei quali spesso venivano proposte retrodatazioni per alcuni lemmi) e poi utilizzate durante la direzione dei due supplementi all’opera (2004 e 2009) e la collaborazione con il GRADIT di De Mauro. Nei primi mesi del 2021 il Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti ha acquisito nuovi documenti provenienti dallo studio del poeta e raccolti nel Fondo Eredi Sanguineti: tra le numerose risorse, figurano dieci schede dattiloscritte simili a quelle destinate alle opere UTET, che qui vengono trascritte; simili, ma probabilmente finalizzate ad altri usi, visto che il focus non è sui lemmi, ma sui versi danteschi citati nelle Rime di Sacchetti e nelle Prediche sopra l’esito di Savonarola, due delle fonti utilizzate nelle ricerche lessicografiche. Si potrebbe trattare forse di una indagine sulla popolarità di Dante nei due secoli a lui successivi, basata sulle citazioni nascoste di due esimi lettori? L’articolo, tenendo presente gli studi danteschi di Sanguineti, offre una trascrizione delle schede e prova a suggerire qualche ipotesi sulla possibile destinazione dei dieci documenti.
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