Summary: | In Anina (Romania), for more than 200 years, the mining industry shaped its territory leaving a rich legacy. Currently, forty-five objectives are officially acknowledged for their heritage value and listed on the Historic Monuments’ List and, therefore, safeguarded. Conversely, an overall strategy for their maintenance, preservation and enhancement is lacking. Moreover, shortly after the closure of the colliery in 2006, Anina became but a faded memory with the traces of its industries slowly disappearing, and, with them, also the community. Starting from 2014, the local administration initiated the cultural project “Anina, Mine of Ideas” (2014-2018) in collaboration with various actors of the civil society, focused on the post-industrial territorial revitalisation through the enhancement of the cultural heritage. This occurs in a national setting where the bottom-up initiatives of the civil society are the ones that manage to generate local and regional strategies and projects in the preservation field, especially in those fragile realities threatened by disappearance.
The article intends to bring new insights in reference to Romanian preservation practice of the recent years through the particular case study of Anina, a former coal mine. It will look at the process of its official acknowledgement as heritage and to the recent initiatives that tackled this issue with direct impact on its overall perception, preservation and enhancement in a post-industrial setting.
La conservazione del patrimonio industriale: approcci teorici e sperimentazioni territoriali nel caso di Anina (Romania)
La città di Anina, posizionata nel sud-ovest della Romania, presenta un territorio profondamente trasformato dall’attività mineraria sviluppata con continuità per oltre 200 anni (1790-2006). Oltre quarantacinque testimonianze materiali di quest’attività industriale sono state riconosciute per il loro valore patrimoniale, prima della chiusura della miniera nel 2006, e, dunque, salvaguardate in base agli strumenti rumeni di tutela. Nonostante questa iniziativa, unica nel contesto rumeno, il patrimonio costruito di Anina presenta gravi segni di degrado materiale per la mancanza di una strategia generale mirata alla sua manutenzione, conservazione e valorizzazione. Allo stesso tempo, la comunità si è significativamente contratta con la dismissione delle industrie. In questo contesto, a partire dal 2014, varie associazioni culturali sostenute dall’amministrazione locale, hanno avviato il progetto culturale Anina, miniera dell’idea (2014-2018) mirato alla rivitalizzazione territoriale post-industriale attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale. L’iniziativa rientra in quel sistema bottom-up sviluppatosi negli ultimi anni, grazie al quale esponenti della società civile promuovono, alla scala locale e regionale, strategie e progetti di intervento per la salvaguardia del patrimonio culturale, specialmente nei territoriali fragili a rischio di scomparsa. Con uno sguardo al più ampio contesto nazionale, l’articolo racconta queste esperienze attraverso il caso studio di Anina, dal processo di riconoscimento dei valori del sito fino alle esperienze di progetto per la conservazione e valorizzazione.
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