Macchine leggenti e macchine scriventi

L’intervento si basa sull’ipotesi che la presenza di congegni automatizzati di lettura e scrittura presenti in Se una notte d’inverno un viaggiatore si possa proiettare non solo alla luce delle previsioni avanzate dall’autore in “Cibernetica e fantasmi” ma anche a ritroso, ovvero inseguendo il lega...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Annabella Petronella
Format: Article
Language:deu
Published: Università degli Studi di Milano 2020-12-01
Series:Enthymema
Subjects:
Online Access:https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/14874
Description
Summary:L’intervento si basa sull’ipotesi che la presenza di congegni automatizzati di lettura e scrittura presenti in Se una notte d’inverno un viaggiatore si possa proiettare non solo alla luce delle previsioni avanzate dall’autore in “Cibernetica e fantasmi” ma anche a ritroso, ovvero inseguendo il legame di Calvino con la tradizione letteraria cinque-settecentesca (si pensi ad esempio alla macchina per generare discorsi in Swift o alla fissazione e scomposizione delle ‘parole gelate’ in Rabelais). Tale prospettiva punterà a verificare come l’immaginario calviniano, nel suo dualismo intrinseco, mantenga salda la propria impostazione fantastico-fiabesca, anche quando tratta di «macchine di ferro che obbediscono ai bitsenza peso».
ISSN:2037-2426