The wound and magic of the impossible. 
Baudelaire, Proust and the tradition of astronomical/erotic 'adynaton'

Il saggio ricostruisce l’antichissima tradizione degli ‘adynata’ astronomici, in cui l’osservazione dei fenomenti astrali derivata dalla scienza diventa strumento espressivo della sofferenza d’amore. Dopo un sintetico excursus dall’antichità greca e latina al Seicento, il saggio si focalizza su due...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Franco D’Intino
Format: Article
Language:English
Published: Università degli Studi di Cagliari 2019-06-01
Series:Between
Subjects:
Online Access:http://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/3647
Description
Summary:Il saggio ricostruisce l’antichissima tradizione degli ‘adynata’ astronomici, in cui l’osservazione dei fenomenti astrali derivata dalla scienza diventa strumento espressivo della sofferenza d’amore. Dopo un sintetico excursus dall’antichità greca e latina al Seicento, il saggio si focalizza su due autori che sembrano rifarsi a questa lunga tradizione: Baudelaire e Proust. Nel primo l’immaginario astrale è presente soprattutto nei “poèmes en prose” dello Spleen de Paris, dove troviamo le immagini di due eventi ritenuti impossibili: il sole nero e la luna strappata dal cielo dalle maghe tessale. La poetica del secondo, che pur non cita mai esplicitamente questi due ‘adynata’, si serve, nella Recherche, di un immaginario astrale diffuso: anche qui, come in Baudelaire, la perdita dell’oggetto, e il senso di im-potenza che questa ingenera, è la causa scatenante della ferita d’amore ma anche delle possibilità creative dell’artista.
ISSN:2039-6597