«Le bon quuens est dedanç la Galie entreç»: l’odissea marina del conte Huon d’Auvergne

Tra la letteratura franco-italiana, sopravvive una chanson de geste sui generis: l’Huon d’Auvergne. La canzone narra il lungo viaggio del paladino omonimo per arrivare all’Inferno: questo itinerario si svolge, in parte, sulle acque. Per Huon, il mare ha differenti significati che l’articolo prova a...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Federico Guariglia
Format: Article
Language:English
Published: Università degli Studi di Milano 2021-07-01
Series:AOQU
Subjects:
Online Access:https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/16051
Description
Summary:Tra la letteratura franco-italiana, sopravvive una chanson de geste sui generis: l’Huon d’Auvergne. La canzone narra il lungo viaggio del paladino omonimo per arrivare all’Inferno: questo itinerario si svolge, in parte, sulle acque. Per Huon, il mare ha differenti significati che l’articolo prova a mettere in luce attraverso l’analisi di alcuni episodi salienti. Da una parte, l’elemento marino rappresenta il castigo cristiano per i peccatori, ovvero i pirati che abbandonano Huon subito dopo la partenza dalla Libia. D’altra parte, il mare è generalmente inteso come luogo della manifestazione del divino, che esercita il suo potere misericordioso e, allo stesso tempo, punitore. Nel corso dell’articolo si cercherà di mettere in luce il ruolo e la presenza del meraviglioso cristiano durante l’itinerario del conte d’Alvernia, con particolare riferimento all’elemento marino.
ISSN:2724-3346