Un modello italiano per l’economia nel Brasile di Getúlio Vargas: la «Carta del Lavoro» del 1927
Il corporativismo fu uno degli elementi caratterizzanti dello Stato fascista, che con esso intendeva ricollegarsi alla tradizione medievale italiana. Oscillando tra storia e «invented tradition», con esso il governo fascista proponeva una soluzione alla crisi economica...
Main Author: | |
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Format: | Article |
Language: | deu |
Published: |
Max Planck Institute for Legal History and Legal Theory
2012-01-01
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Series: | Rechtsgeschichte - Legal History |
Subjects: | |
Online Access: | http://data.rg.mpg.de/rechtsgeschichte/rg20_274losano.pdf |
Summary: | Il corporativismo fu uno degli elementi caratterizzanti dello Stato fascista, che con esso
intendeva ricollegarsi alla tradizione medievale italiana. Oscillando tra storia e
«invented tradition», con esso il governo fascista proponeva una soluzione alla crisi
economica degli anni Trenta e un’alternativa allo Stato tanto liberale quanto comunista,
cioè una «terza via». Del corporativismo italiano vengono sinteticamente esaminate le
origini, l’evoluzione e la struttura, dedicando particolare attenzione alla Carta del
Carnaro del 1920, il documento che lo preparò durante l’avventura di Fiume di Gabriele
d’Annunzio. Il corporativismo, come modello di gestione economica che negava la lotta di
classe, si diffuse in Europa e fuori di essa nell’epoca delle dittature. L’attenzione si
concentra sul Brasile, nella sua transizione dalla República Velha alla dittatura di
Getúlio Vargas, iniziata nel 1930 e durata fino al 1954, anche se in modo istituzionalmente
non unitario. All’interno del movimento che l’accompagnò, l’«Integralismo», il filosofo
Miguel Reale (1910–2006) propugnò un corporativismo democratico. Il modello corporativo
italiano si riflette in alcune parti della vasta «Consolidação das Leis do Trabalho»,
emanata da Vargas nel 1943. Essa costituisce un chiaro esempio della legislazione sociale
che accompagnò molte dittature del XX secolo e che, nel caso del Brasile, ebbe effetti
anche dopo la caduta del regime. La «Consolidação» riguardava però soltanto i lavoratori
urbani, mentre il Brasile era una società prevalentemente agraria. Per questo vengono
passare in rassegna le misure a favore dei diritti sociali dei lavoratori urbani e agrari
prese dai governi di Juscelino Kubitschek (1902–1976) e di João Goulart (1919–1976),
nonché, infine, la tutela accordata nel 1964 ai lavoratori agrari dallo Statuto della
Terra. |
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ISSN: | 1619-4993 2195-9617 |