Dal rilievo in Camera-scanner alla piattaforma di fruizione QTVR-based stereoscopica. Metodologie integrate per il monitoraggio e la valorizzazione delle superfici pittoriche in ambiente rupestre

Il contributo illustra la recente attività di ricerca realizzata in collaborazione con le Cattedre di Storia dell’Arte Medievale dell’Università del Salento (Prof. Marina Falla Castelfranchi) e dell’Università di Bari (Prof. Gioia Bertelli). Il lavoro, realizzato nel corso del 2015, ha riguardato  i...

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Bibliographic Details
Main Authors: Massimo Limoncelli, Claudio Germinario
Format: Article
Language:English
Published: mediaGEO soc. coop. 2016-05-01
Series:Archeomatica
Subjects:
Online Access:https://www.mediageo.it/ojs/index.php/archeomatica/article/view/1266
Description
Summary:Il contributo illustra la recente attività di ricerca realizzata in collaborazione con le Cattedre di Storia dell’Arte Medievale dell’Università del Salento (Prof. Marina Falla Castelfranchi) e dell’Università di Bari (Prof. Gioia Bertelli). Il lavoro, realizzato nel corso del 2015, ha riguardato  il rilievo e il monitoraggio di alcune pitture ad affresco presenti all’interno di tre chiese rupestri della Puglia meridionale: la cd. Lama d’Antico e la chiesa di San Lorenzo a Fasano (BR) e la cripta detta dei Santi Stefani a Vaste di Poggiardo (LE)[1], tutte caratterizzate da invasi con forme e dimensioni differenti tra loro. La prima chiesa presenta una pianta allungata a due navate diseguali, interrotte al centro, in corrispondenza dell’ingresso, da una cupola a cui si innestano tre bracci di croce con il  soffitto realizzato a volte a botte. L’area presbiteriale è chiusa da due absidi e dalla nicchia del diaconico mentre le pareti sono scandite su tre lati da arcate cieche. La seconda chiesa, di San Lorenzo, è caratterizzata da un’aula pressoché quadrata con un unico pilastro al centro e separata da un’iconostasi a due ingressi dall’area presbiteriale su cui si aprono due absidi, una semicircolare e l’altra rettangolare. Infine, la terza chiesa presenta un’aula suddivisa da sei pilastri in tre navate desinenti ad est in altrettante absidi semicircolari. Tutte e tre gli ambienti rupestri  sono decorati da differenti cicli pittorici collocabili cronologicamente tra XII e XVI secolo.
ISSN:2037-2485