Dati di traffico telefonico e politiche urbane

<p>Il paper propone una riflessione sulle possibilità offerte dai dati di traffico telefonico nel fornire conoscenze utili a costruire politiche per la mobilità più efficaci ed eque. A partire dai risultati di una esperienza di ricerca avviata presso il Dastu Politecnico di Milano sulla signif...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Paola Pucci
Format: Article
Language:English
Published: Università di Napoli Federico II 2013-11-01
Series:TeMA: Journal of Land Use, Mobility and Environment
Subjects:
Online Access:http://www.tema.unina.it/index.php/tema/article/view/1935
Description
Summary:<p>Il paper propone una riflessione sulle possibilità offerte dai dati di traffico telefonico nel fornire conoscenze utili a costruire politiche per la mobilità più efficaci ed eque. A partire dai risultati di una esperienza di ricerca avviata presso il Dastu Politecnico di Milano sulla significatività dei dati di traffico telefonico di Telecom Italia nel restituire le densità d’uso del territorio (Manfredini, Pucci &amp; Tagliolato, 2012 e 2013) e le origini e destinazioni dei movimenti giornalieri di mobilità (Tagliolato, Manfredini &amp; Pucci, 2013), si evidenziano le potenzialità analitiche e interpretative offerte da questi dati nel descrivere le modalità con cui differenti popolazioni urbane usano il territorio e le possibili ricadute sulle politiche per la mobilità.</p><p>Nella ricerca condotta, il trattamento dei dati di traffico telefonico ha consentito di restituire la variabilità spazio-temporale delle pratiche d’uso in Lombardia, a partire dalle quali si sono individuati “comunità di pratiche” e “territori contingenti”, generati cioè dalle pratiche di diverse popolazioni temporanee, che si sono assunti come perimetri utili per una diversa articolazione delle competenze e distribuzione delle risorse disponibili. Nel paper l’individuazione di popolazioni urbane temporanee attraverso i dati di traffico telefonico non ha unicamente una finalità interpretativa, ma rappresenta la condizione attraverso cui riconoscere le nuove domande disaggregate per “comunità di pratiche”, su cui costruire politiche di offerta più efficaci e meno onerose finanziariamente, poiché non generaliste.</p>
ISSN:1970-9889
1970-9870