eLeadership: il digitale sfida i manager
Il digitale non è semplicemente un altro strumento, un altro ambiente competitivo, una nuova classe di aziende. Potremmo considerarlo la «madre» di tutte le nuove tecnologie, il protagonista principale della trasformazione della società. Ciò dipende dal fatto che è una tecnologia orizzontale, con t...
Main Author: | |
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Format: | Article |
Language: | English |
Published: |
Aracne editrice
2017-06-01
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Series: | DigitCult@Scientific Journal on Digital Cultures |
Online Access: | http://www.digitcult.it/index.php/dc/article/view/25 |
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doaj-05935fbb11ca40c290c443ffe815ece62021-01-26T08:21:32ZengAracne editriceDigitCult@Scientific Journal on Digital Cultures2531-59942017-06-012110.4399/97888255045141 eLeadership: il digitale sfida i managerAndrea Granelli Il digitale non è semplicemente un altro strumento, un altro ambiente competitivo, una nuova classe di aziende. Potremmo considerarlo la «madre» di tutte le nuove tecnologie, il protagonista principale della trasformazione della società. Ciò dipende dal fatto che è una tecnologia orizzontale, con tasso di crescita esponenziale e sostanzialmente “infestante”: infatti si sviluppa e si diffonde a ritmi vorticosi. Si accoppia e si ibrida con qualsiasi cosa con cui viene a contatto. Entra sia nei prodotti che nei processi (produttivi, commerciali e di governo dell’impresa) ed è protagonista sia del business che dell’immaginario giovanile. Per questi motivi, l’adozione di pratiche efficaci nell’uso del digitale – soprattutto per i manager – dipende da molti fattori, molto più articolati e sofisticati di quelli affrontati della banale alfabetizzazione. Non basta, dunque, aggiungere una “e” davanti a leadership, dando qualche spolverata digitale ai manager e lasciando che continuino a fare quello che hanno sempre fatto: occorre rileggere la leadership con la lente del digitale e – sempre più frequentemente – incominciare a ripensarla. E bisogna anche sperimentare: sperimentare sia le nuove pratiche di lavoro sia i nuovi modelli organizzativi che il digitale e la Rete hanno reso possibile. La sfida del digitale non è addestrativa, ma educativa. L’alfabetizzazione punta a insegnare l’ABC (i rudimenti e il funzionamento) degli strumenti digitali più utilizzati, mentre bisogna costruire comprensione, sensibilità e senso critico nei confronti del fenomeno nel suo complesso. Per questo motivo bisogna reintrodurre il pensiero critico soprattutto nei confronti del digitale e sfatare i suoi luoghi comuni, sempre più diffusi e consolidati tra i non esperti, grazie anche allo zampino interessato dei fornitori di soluzioni digitali e del mondo dei giornalisti, divulgatori, champion, che gli ruota attorno. Pertanto anche la conoscenza dei lati oscuri gioca un ruolo educativo fondamentale. Anzi, volendo parafrasare il celebre incipit di Anna Karenina: tutte le applicazioni utili del digitale sono simili fra loro; ogni lato oscuro del digitale, invece, è problematico a modo suo. http://www.digitcult.it/index.php/dc/article/view/25 |
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Il digitale non è semplicemente un altro strumento, un altro ambiente competitivo, una nuova classe di aziende. Potremmo considerarlo la «madre» di tutte le nuove tecnologie, il protagonista principale della trasformazione della società. Ciò dipende dal fatto che è una tecnologia orizzontale, con tasso di crescita esponenziale e sostanzialmente “infestante”: infatti si sviluppa e si diffonde a ritmi vorticosi. Si accoppia e si ibrida con qualsiasi cosa con cui viene a contatto. Entra sia nei prodotti che nei processi (produttivi, commerciali e di governo dell’impresa) ed è protagonista sia del business che dell’immaginario giovanile.
Per questi motivi, l’adozione di pratiche efficaci nell’uso del digitale – soprattutto per i manager – dipende da molti fattori, molto più articolati e sofisticati di quelli affrontati della banale alfabetizzazione. Non basta, dunque, aggiungere una “e” davanti a leadership, dando qualche spolverata digitale ai manager e lasciando che continuino a fare quello che hanno sempre fatto: occorre rileggere la leadership con la lente del digitale e – sempre più frequentemente – incominciare a ripensarla. E bisogna anche sperimentare: sperimentare sia le nuove pratiche di lavoro sia i nuovi modelli organizzativi che il digitale e la Rete hanno reso possibile.
La sfida del digitale non è addestrativa, ma educativa. L’alfabetizzazione punta a insegnare l’ABC (i rudimenti e il funzionamento) degli strumenti digitali più utilizzati, mentre bisogna costruire comprensione, sensibilità e senso critico nei confronti del fenomeno nel suo complesso.
Per questo motivo bisogna reintrodurre il pensiero critico soprattutto nei confronti del digitale e sfatare i suoi luoghi comuni, sempre più diffusi e consolidati tra i non esperti, grazie anche allo zampino interessato dei fornitori di soluzioni digitali e del mondo dei giornalisti, divulgatori, champion, che gli ruota attorno. Pertanto anche la conoscenza dei lati oscuri gioca un ruolo educativo fondamentale. Anzi, volendo parafrasare il celebre incipit di Anna Karenina: tutte le applicazioni utili del digitale sono simili fra loro; ogni lato oscuro del digitale, invece, è problematico a modo suo.
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